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Pina Violet

artisti

Terra
(Come mia madre)


Terra, Madre,
ti espandi vitale,
germogli, gioisci
d'armonico canto,
e t'agiti e fremi
con forza e vigore
che irrompe cruento.
Poi quieta, all'istante
che dura una sera,
t'adagi
e il cielo t'avvolge
grandioso e mite
a riposar le membra.

Pina Violet

Pina VIOLET, nata e residente in Ancona.
Laureata in Servizio Sociale alla Facoltà di Economia di Ancona, dopo il biennio della Facoltà di Filosofia e pedagogia ad Urbino.
Dipendente dell'UNIVPM in Ancona, presso la sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Ancona.
Fin dall'infanzia coltiva la passione per la musica: ha frequentato presso l'Accademia Musicale di Ancona i corsi di Pianoforte e Composizione.
E' stata Corista nei Cori Marini e Ferretti ed attualmente nel Curzi.

Ha iniziato a comporre versi poetici nella tarda adolescenza, intensificandone la produzione in età adulta.
La sua è una poesia di riflessione intima e dell'animo umano tendente ai limiti delle problematicità esistenziali, di osservazione e descrizione dei sentimenti ed emozioni dell'uomo, come creatura elaborata e complessa, inserita in un contesto sociale fortemente pragmatico, ma contemporaneamente proiettata nella dimensione del sentimento e del trascendente.
Il Dott. Alessandro AIARDI, critico d'arte dell'Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti, alla presentazione dell'Antologia Voci Nostre 2008, circa la poetessa, ha motivato: "Conosco Pina Violet per quanto ho potuto leggere di suo nell'angolo abituale riservatole nel Bollettino della Facoltà di Medicina di questa Università; e alcune trame del suo far poesia mi si confermano anche nelle liriche che trovo in quest'Antologia (vedi DIETRO LA PORTA).
Espresse in forme incisive, quando non essenziali, esse fanno intendere di una ricerca attenta e vivace condotta attorno alle diverse ragioni dell'essere, ai perché dell'amore e della delusione, della vita e della morte.
E' assai ben coltivato l'orto poetico della Violet, e occorre stare attenti a non calpestare - con una lettura sciatta o disattenta - erbe, ortaggi e fiori che in ogni suo verso si nascondono".

Il Prof. Giuseppe AMICI, Docente dell'Università di Ancona, in "Lettere dalla Facoltà" di Aprile 2006 ha scritto: "Le composizioni poetiche di Pina Violet hanno la qualità di una poesia di alto livello, una ritmica musicalità pienamente godibile e il grande pregio di coinvolgerci in maniera piena, chiara e consapevole nei suoi sentimenti e pensieri.
La poetessa riesce a farci percepire pienamente in pochi versi, vedi TERRA (come mia madre), sensazioni e stati d'animo che esso riuscirebbe a trasmetterci se lo contemplassimo nell'arco di una intera giornata e ci fa riscoprire le profonde radici e l'indissolubile maternità".

La Prof.a Donatella DONATI, Direttrice del Centro Leopardiano di RECANATI, riguardo la poesia VERSO SERA, scrive alla poetessa, in una lettera del Marzo 2008: "Cara Pina, ho qui, sotto gli occhi, la tua poesia, che ho stampato e leggo con piacere.
Il ritmo è buono, e c'è pure un filo narrativo che conduce dall'inizio alla fine verso una conclusione … problematica. Ci sono immagini e percezioni realistiche (l'insetto molesto, annusare il profumo, zampillo d'acqua azzurra, imberbi guance) insieme con espressioni di vissuto personale e di personali sensazioni. Non è una poesia banale e si ha voglia di rileggerla. Donatella"


Dal 2000 le sue composizioni sono presenti nell'Antologia Marchigiana VOCI NOSTRE, nel Bollettino LETTERE DALLA FACOLTA' di Medicina di Ancona e nell'Antologia dell'Ateneo per le POETICHE EUROPEE di Roma, nelle riviste l'Alfiere di Firenze e di Penna d'Autore di Torino.
Nel 2001 ha pubblicato la prima Raccolta "UMANISSIME EMOZIONI" nell'ambito di un Meeting Internazionale all'Università di Ancona.
Con la Regione Marche partecipa quest'anno alla Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Da una decina di anni partecipa ad Incontri Culturali di Poesia in varie città d'Italia, organizzandone anche di "Poesia e Musica" con i suoi amici musicisti.
Ultimamente le sue liriche vengono lette da Gabriele La Porta nel Palinsesto Notturno della Rai TV.

*** *** *** *** ***


Umanissime emozioni - Pina Violet
Come quando ti scrivo - Pina Violet


Stato di grazia


Mettersi umilmente nelle "mani" della vita e lasciarsi da essa trasportare: questo può essere poesia.

Lasciandoci docilmente trasportare, possiamo scoprire meraviglie altrimenti non evidenziabili.

Certo, la vita può essere amata, odiata, restarci indifferente, ma in ogni caso ha qualcosa da dirci e noi possiamo raccontarlo al altri in versi: se viviamo felicemente un rapporto d'amore, possiamo dire di amare la vita; se questo rapporto d'amore s'interrompe senza la nostra volontà, possiamo dire di odiare la vita; se al momento non viviamo niente di tutto questo, possiamo descrivere la nostra delusione, il nostro senso d'inutilità, che comunque possiamo ugualmente descrivere.
Se la vita ci ha dato anche soltanto sentore della esperienza dell'innamoramento, possiamo già dirci fortunati e possiamo abbandonarci a descriverne la gioia, parlarne agli altri, scrivendo in versi: questo è poesia.
Fare della scrittura in versi una forma di dialogo con altri membri di questa nostra travagliata umanità: raccontarsi opinioni, emozioni e sentimenti vissuti, con parole adeguate: questo è poesia.


Io ho cominciato a scrivere durante l'esperienza del primo innamoramento, poiché in quel periodo non avevo vicino persone con cui potermi confidare.
Non potevo descrivere a nessuno i particolari meravigliosi di quello "stato di grazia" e quindi il foglio era l'unico essere in cui poter depositare tanta ricchezza, con la speranza che in qualche modo avesse potuto viaggiare e arrivare a persone che appieno avessero potuto comprenderne.
Così, partendo dall'emozione e dalla presa di coscienza, le mie composizioni hanno cominciato a prendere forma grafica con il ritmo musicale, che già conoscevo.
Non sapevo ancora che la metrica poetica è il parallelo della battuta musicale.
A questo punto, in modo molto naturale, le mie emozioni e il mio pensiero hanno cominciato a tradursi in parole strutturate, che pian piano assumevano e ancora assumono la forma del verso poetico.
Questo è poesia!


*** *** *** *** ***


Verso sera


Vagavo
distratta e pigra,
di quella pigrizia greve
che frena anche le membra
e offusca fin'oltre la mente.
Dicevo di amare la vita,
persino l'insetto molesto
ne aveva diritto ……

Vagavo
al lato del corso,
cercavo il profumo
del giovane andare,
come il giorno lontano
di una certa primavera.

Ma lì, chissà …
nessun profumo giungeva,
mute le bocche,
giovani volti sbiaditi,
imberbi guance ma opache,
niente zampilli d'acqua azzurra.

Vagavo
in quel torpore di mezza sera,
gente assurda, marea,
speranza ed oblio,
certezza e dubbio,
magari pazzia ...

Vagavo
distratta e pigra,
di quella pigrizia greve,
che poi toglie il respiro.
Non ho avuto scelta,
dovevo rientrare,
netta certezza ed angoscia,
io stessa ero già ... verso sera.


Dietro la porta


Disperazione.
Dietro la porta chiusa
non senti più
il sussurro del vento
né il canto del silenzio,
non vedi più
quel po' di rosa
sulle gote di tua madre.
Malessere greve,
tu,
solo,
pesante,
su terra fredda e vuota
- e quel tu son'io,
- quell'io sei tu.
- Disperazione.
- Scura la mente
- e grida l'anima che
s'aggrappa al niente
e piangere,
voler dormire,
per non capire,
non capire più.


Anche il clielo

La tenda veleggia
sul vetro aperto,
il verde ondeggia
nel blu che l'accoglie.
Riecheggia nel vuoto
la mia melodia,
quella speciale
che canta di te.
S'attenua la luce
ed ecco il pensiero
di tante parole,
di gesti, di sguardi
di baci rubati
e le nostre mani.
E la fantasia
percorre il sentiero
libero, seducente
ed è poesia,
rinnovata emozione.
Poi,
anche il cielo …
piange.

(Premio: "Le parole del cuore" 9 aprile 2011 - Sanremo)


Il tuo profumo

Quasi non lo ricordo.
Mi avvicinava
come ormeggio alla riva
o il volteggiare d'ali
alla sperata meta.
Del tempo
è già trascorso,
forse
sto guarendo
adesso.

Ispirazione

Due belle parole,

un tocco al cuore
e il mio cavallo balla

portandomi al vento
incontro al sole.
Su terra battuta,
oltre la polvere,
ancora tu,
le tue parole

son già poesia.
Ispirazione.
Poi alto nitrito
nell'area s'effonde
al riprovato
sentirti altrove.



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