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Dina Tesei Filippi

artisti

Insegnante elementare, nata a Porto Recanati nel 1924 e trasferitasi ad Ancona nel 1961 per esigenze familiari, è rientrata di recente nel paese nativo.

MOSTRE E CONCORSI: Completamente dedita alla scuola, ha pubblicato una sua esperienza didattica nel 1987 su "Vita Scolastica" (Giunti-Marzocco).

Provata dalla improvvisa perdita del marito, ha ripercorso con amarezza alcune tappe significative della loro convivenza nel volume "Perché lui sappia", depositato nell'Archivio Diaristico di Pieve S. Stefano (Arezzo) nel 1998. E' risultata 1a classificata al XIII Concorso Letterario Internazionale "Città di Ancona" - Sezione Narrativa (2004). Ha ottenuto varie segnalazioni per opere di narrativa e di poesia, alcune pubblicate nelle Antologie "Voci Nostre" (Antologia di poeti e artisti marchigiani), che sono inserite nella Biblioteca Internazionale del Parlamento Europeo.
E' risultata terza classificata al Concorso Nazionale di Poesia indetto dall'Unitre - Università delle Tre Età, di Chieti.

NOTE CRITICHE:
Di lei hanno scritto: "La vivacità dei colori, di suoni, di prodigi creativi nell'alternarsi delle stagioni trova un'anima sempre pronta a vibrare all'unisono". "Si muove in un'atmosfera sognante e lucida insieme a un punto di vista che ribadisce la confluenza della vita nello spettacolo che è la natura".

(7 dicembre 1924 - 11 maggio 2010)

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Dina Tesei Filippi

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Sensazioni

Lungo il sentiero
cammino assorta:
limpidezza di cobalto
e sguardo rapito.

La brezza mi scompiglia i capelli,
mi ruba i pensieri inquieti
per danza di primavera:
li profuma d'acacia,
li dondola con gli usignoli,
tra i rovi li nasconde …

Il tocco secco
dell'ultima ghianda
sulla stradina assopita
risveglia la mia mente:
memorie ed emozioni
riemergono tenere;
allegro il mio passo di ritorno.

Poi …
in casa
- amica la solitudine -
intima canzone s'intona
e nella notte illune
atomi di verde accende
… per il mio domani.


Speranza

Candor di letti e di camici,
tramestio di carrelli …

Fisso, trepidante lo sguardo
su vitrea trasparenza …

Limpido il lago del cielo,
di ghiaccio le prime stelle:
troppo lontane per condividere la mia ansia.

Sul davanzale
rubino di ciclamini,
velluto di rose rosse,
frenetica una farfalla.

Lungo il corridoio
trottola di bimbo
solletica il pavimento.

Nell'eco di preghiere
sinfonia di voci dalla strada.

Allegria di giovani …

Oltre la porta la vita:
domani forse anche per me.

Scoglio

Emergente dall'acqua
il masso pietroso
taglia rigido l'orizzonte.

Eterna vedetta ascolta
il silenzio della notte
nell'urlo della tempesta;
romantico baluardo
assapora
il bacio dell'onda
alla carezza del sole e della luna.

L'ala sfiorante d'un gabbiano,
il sospiro d'innamorati
l'allietano alla luce;
i segreti dell'abisso
lo confortano nel buio.

Così l'uomo forte:
tenace nel combattere,
tenero nel sentire.

Amenità di mattino a Porto Recanati

II silenzio è animato di garriti
l'aria imbevuta di salmastro.

Alla luce dorata del sole
la distesa del mare s'inazzurra
e scintilla con scaglie di specchio:
lenta si allontana e ritorna,
accarezza la riva con una filigrana di schiuma.

Sulla spiaggia l'alacrità muta dei pescatori
è riammagliar di reti, rinforzo di vele,
restauro di lancette riposanti su di un fianco
o capovolte come gusci di noci:
all'ultimo tocco di vernice risplendono al sole.

A riva rumoroso lo scivolar sulla ghiaia,
un balzo e sono sull'onda:
un breve dondolio e via verso il largo.

Roteando i gabbiani le salutano,
assonnati gli argani le attendono,
la risacca continua la sua nenia:
mormora, sussurra, canta …

II sole alto sorride.


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