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Marzia Famiglini vive e lavora a Porto Recanati.
Appassionata di poesia, scrive e declama le sue liriche.
Inizia il suo percorso nell'anno 2008:
- 3a classificata al 37° Concorso Nazionale di Poesia San Giovanni Bono di Cesena
- 4a nel 2009
- 4a al Concorso "Idea Donna " di San Benedetto del Tronto
- 6a al Concorso Letterario Sehaliah "Poetare è d'amore".
Finalista in vari Concorsi Nazionali ed Internazionali.
Selezionata dalla Casa Editrice Aletti di Roma e dalla Casa Editrice Leonida.
Presente in varie Antologie con distribuzione agli Istituti Culturali Italiani all'estero.
Nel 2010
- finalista al concorso "Trofeo U. Montefameglio" di Melegnano
- menzione d'onore al Concorso Nazionale "Nino e Tomlin Bertalmia" di Carmagnola (To)
- 3a classificata al Concorso Internazionale "Profumo d'Antan" (To).
Notte distratta
Stretta è la gonna
scivola morbida leggera
sui fianchi corta nera.
Cammino in fretta tra le gente
con tacchi alti,
passi dondolanti,
con un gesto di mano calcolato
mi ravvio i capelli accarezzando
le lunghe chiome bionde.
Con gesti e movenze
di un'anima inquieta
pian piano dal nero della notte
mi allontano,
nella nebbia di luci colorate
mi rifugio e
tra note maliziose,
musica roboante
abbraccio il ritmo del conforto.
In fretta tutto passa,
tutto sfuma, tutto tace,
stanca, ma senza affanno
mi avvio silenziosa a sicura dimora.
Mi spoglio da tutti gli orpelli
"dagli abiti diversi"
socchiudo gli occhi,
mentre il cuore ringrazia
per la notte distratta
per non aver pianto
quell'amore che tanto m'ha rubato
e averlo, per una volta ancora
dimenticato.
Laddove il ricordo mi porta
Oltre le sinuose colline
spingo lo sguardo,
mentre un fùlvido tramonto
dipinge gli ultimi istanti del giorno
dentro le prime ombre della sera
racchiudo lontane nostalgie,
tra pause di silenzi e pensieri
pulsano lucidi ricordi
che avvinti alla mente
mi portano
in quell'effimero spazio del passato:
laddove
girammo il mondo
dentro i nostri cuori,
e, mentre
lo sguardo della notte
cadeva nei muti teneri abbracci
piacevoli soffi di vento
si mescolavano al mormorio delle onde;
amabili brezze d'emozioni
rapivano il delicato incedere dei sospiri
e l'aria intrisa di salmastro
apriva al silenzio
sottofondo di sussurri;
laddove
nell'immenso buio eravamo luce
e la vita vibrò
i primi brividi d'amore.
Pagine ingiallite
Confidenze
sepolte nel silenzio,
pagine ingiallite
stracolme di pensieri.
Sfoglio e rileggo
segrete memorie
frammenti di vita rapiti dal tempo
e pulsa ansioso un desiderio:
scrivere il proseguo
della mia vita;
prendo la penna tra le dita,
ma, vasto è il silenzio:
né pensieri né parole
immortalano
il mio presente.
Così lascio su queste
pagine di ricordi
una lacrima e
lontane nostalgie.
Una breve pausa,
un sospiro,
poi racchiudo il passato
in questo vecchio ingiallito diario.
Siedi accanto a me
Vieni
siedi accanto a me
in questo giardino come allora
nel tenero abbraccio
tra i profumi rimasti nel tempo
a guardare
il declinar del giorno
ormai volto al tramonto
e ricordare
quei sogni mai traditi
dentro i nostri cuori innamorati.
Vieni
siedi accanto a me
le prime ombre della sera
già vestono la notte
ascolta:
cantano gli uccelli
tra i folti rami scossi
dal tenero cullar del vento.
Vieni
siedi accanto a me
a colmar l'istante
con lo sguardo aperto
nell'infinito a perdersi
senza meta né direzione
senza pensare al poi;
ascoltare nel silenzio
il sussurro dell'anima:
respiro dell'esserci.
Sul ponte est
cerco una luce una voce
una forma
cerco una scia di bianca schiuma
che infrange le onde
e tra le onde: le orme dei miei sogni.
Sul ponte est
pulsano vividi ricordi
ancora migranti nel respiro
di quel tempo diverso:
quando
camminavamo sul pontile
e ballavano
le assi instabili corrose dal sale;
bianche ali veleggiavano
a ricamar un mare smeraldino,
mentre l'aria salmastra
intrecciava
i miei lunghi capelli tra le tue dita:
autentiche felicità
inebriavano i sensi
di quel piacevole sapore chiamato amore.
Ora sul ponte est
esprimo sorrisi dentro me
a ricordo di un volto che più non c'è,
nelle mani ormai, solo il profumo di salsedine,
nell'odorosa brezza marina
un timido vento dirotta i pensieri di ieri
e … mi respiri tu: solitudine.
Dal vecchio pontile
un desiderio osa il confine
il cadere di una lacrima mi consola.
Qui … sul ponte est.
Più… non so
Più non so dove volano i pensieri
più non so dove riposa la notte
più non so che giorno è.
Confusa, smarrita
mi addentro
lungo i sentieri della memoria
alla ricerca di ricordi primordiali,
ma vasto è il silenzio,
brividi d'angoscia
mi assalgono:
il respiro è lento
il passo è fermo
dolore non sento;
dal profondo dell'animo
sale un gemito:
è un eco di ricordo
stanco
spento
che si fa lontano.
Più non so se sono nei sogni di qualcuno
più non so dov'è naufragato il cuore:
mi ricordo di una partenza
del cadere di una lacrima
poi … più non so.
Grazie amore
Per avermi insegnato a non perdermi
nei futili ricordi del passato,
per aver colorato la mia esistenza,
per aver accolto e abbracciato
la mia anima persa:
tanto è
quello che m'hai dato
da bastare
per i giorni che verranno;
né lacrime
né tristezze veleranno
il mutabile divenire del tempo
perché ogni notte
nel socchiudere le palpebre al sonno
fotogrammi di immagini
mi dormiranno accanto
ed io li lascerò scivolare
dentro i miei occhi
a ricordo di quei giorni in cui
sempre sei stato:
l'emozione in ogni sguardo
in ogni abbraccio.
Ancora oggi ovunque:
ti vedo ti sento
ti parlo
il mio cuore non conosce la parola fine,
ti riconosce in ogni dove
e … ti ama ancora.
Sarai il primo e ultimo pensiero del giorno;
la tua essenza da cancellare mai.
Grazie amore!
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