Menu principale:

più voci ... nel coro


Vai ai contenuti

Un'esile voce

poesie

Quando a maggio il vento
serenava
tra i rami delle acacie
madreperla
lenti s'ondulavano grovigli
di luce.

Ed era una pazzia di brividi
nell'aria.

Or mi giungeva il grido
del pavone
danzante tra i suoi cerchi
di cristallo.

Ricordo lo seguivo fino
a valle
per poi gustarne l'eco
modulata.

Sul tremolio dell'ombra
del cerfoglio
beccava il mio pulcino
e sobbalzava
al guizzo di un ramarro
ombroso.

Un alito di cielo m'avvolgeva.

Poi le follie ovattate
delle nevi.

Le policrome paci
degli arcobaleni.

I diademi dei coralli
del tramonto.

Notti di vetro appena respirate.

Un'esile voce intrisa
di silenzio
metafisici desideri
mi destava.

Nella semantica del creato
l'infinito.

E dentro la mia mente
era preghiera.


Gabriella Paoletti

Gabriella Paoletti

Un'esile voce
cerca nel sito

Torna ai contenuti | Torna al menu